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Channel: Recensione degli oculari astronomici Edmund Optics RKE®
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Ancora novità da Kowa. TSN-883 Prominar “Black Edition”

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Per celebrare il centoventicinquesimo anniversario, Kowa ha deciso di lanciare sul mercato una esclusiva “Black Edition” del loro spotting scope di alta qualità: il TSN-883 PROMINAR.

Gli appassionati del Brand giapponese, potranno possedere un “pezzo” esclusivo della storia dell’ottica sportiva, presente dai primi anni 2000 è ancora uno tra i migliori telescopi terrestri mai prodotti.

 

Il TSN-883 sarà disponibile con un mirino, l’oculare zoom TE-11 WZ e una nuova custodia in neoprene.

I pre-ordine si potranno effettuare dal 16 di Agosto.

Affrettatevi!

Per maggiori informazioni

Kowa TSN-883 Special 125 Year Anniversary Limited Edition Black

As part of our 125th anniversary celebrations we will launch an exclusive anniversary model of our flagship TSN-883 PROMINAR pure fluorite crystal spotting scope. An optic all ready an icon in the birdwatching world, the Black Edition, which is a strictly limited one-off production run is your chance to own a rare piece of Kowa Sporting Optics history, a spotting scope celebrating the heritage of Kowa. This exquisite scope will be available to pre-order from the 16th August on a strictly first come, first served basis and only while limited stocks last.The 125 year anniversary kit includes TSN-883 Black edition fluorite crystal spotting scope, TE-11WZ 25-60x wide eyepiece and the C-883N luxury modular neoprene stay on case. Pre order yours from the 16th August 2019.

Pubblicato da Kowa Sporting Optics su Mercoledì 10 luglio 2019
visita la pagina ufficiale Kowa, per vedere il video

Monarch HG 8×42 “sul campo”: l’emozione della natura.

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Mettersi davanti alla tastiera per scrivere qualcosa non dovrebbe mai essere un gesto banale, scrivere deve essere una forma alta di comunicazione, una comunicazione “destinata a rimanere”, come dicevano gli antichi. Tanto più se ti capita di compiere questa particolare azione il giorno che ci ha lasciato un maestro dello “Scrivere” come Camilleri, pare quasi di compiere un gesto sacrilego, se non gli si sa dare una ricchezza di significato, un contenuto anche solo un minimo emotivo, vivo.

In fondo anche un binocolo è un mezzo di comunicazione emotivo, un meraviglioso tramite tra i nostri occhi e “quello che ci pare lontano”: a volte tenuto a distanza perché forse minaccioso, a volte illusoriamente avvicinato per tentare di carpirne i segreti, altre volte spiato per poterne rubare la vita stessa, anche definitivamente.

Allora andiamo un po’ a vivere questo viaggio emozionale sul campo tramite il Monarch HG 8×42. Il binocolo in se è già stato recensito ottimamente dall’amico Piero Pignatta (vi sembrerà strano ma il binocolo in generale per me è sempre stato “principalmente” fonte di amicizia), perciò qui vi eviterò dati, tabelle e altre “misure”; cercherò invece, come mi è stato chiesto, di raccontarvi cosa ho provato nell’utilizzare “sul campo”, soprattutto per per il bird watching, questo strumento di casa Nikon.

Innanzi tutto vi dirò della “piacevolezza” del contato con questo binocolo: ben rifinito, gradevole al tatto, dall’impugnatura ferma senza nessun segno di “sfuggevolezza”. Ottimo anche il senso di “levità” nel portarlo al collo nel girovagare per campi e boschi, tale da non pesare più del dovuto sul collo pur essendo comunque un 8×42, compatto e poco ingombrante ma non certo di formato tascabile.

Binocolo dalla visione “ariosa e gradevole”, a campo ampio e “naturale” e ricco di dettagli ben disegnati fin quasi al bordo; preciso e dosato nel proprio lavoro anche nella messa a fuoco, senza irritanti impuntature o noiose lungaggini della propria corsa quando i soggetti osservati si allontanano o inaspettatamente si avvicinano.

Un messaggero fedele, il Monarch, di colori caldi e ricchi ma senza esagerare, attento a non contornare troppo di fantasia ( sia essa verde o viola ) quella che è la realtà. “Rigoroso” nel non permettere alla luce di andare troppo oltre, anche quando le sue sorgenti finiscono troppo vicine a ciò che l’osservatore guarda.

 

A conti fatti, in queste settimane di compagnia sul sul campo il Monarch HG 8×42 è stato “un amico” fedele, preciso e discreto; certamente “solo un po’ distante” dalle grandi emozioni che suscitano ben altre “amanti”, dalle prestazione travolgenti e appassionanti, ma ahimè anche di ben altro prosaico valore.

 

Grazie a Nital e a Pier Salimbeni che mi hanno permesso di “conoscere” da vicino questo amichevole binocolo.

 

 

 

Kowa Prominar 22XD in edizione limitata

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Kowa ha annunciato che per festeggiare i 125 anni di vita, proporrà una edizione  limitata, del  binocolo Prominar 22XD.

Questo binocolo di alta qualità sarà disponibile in colori esclusivi.

Sarà possibile ordinarli a partire dal 16 Agosto 2019.

Nel frattempo, potreste rileggere la recensione di Binomania

 

In arrivo per un test approfondito i nuovi binocoli Meopta OPTICA HD

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Gli appassionati del marchio ricorderanno che qualche mese fa, Meopta presento’ la nuova linea OPTICA HD, una gamma di prodotti, più’ economici della serie B1 che dovrebbero, pero’, dare del filo da torcere alla maggior parte della concorrenza presente nella medesima fascia di prezzo.

Bignami mi ha avvisato che a breve dovrebbero spedire in visione un esemplare nel formato 8×42 che sara’ il protagonista di una estesa e approfondita recensione.

Per ora  vi prego di rileggere le caratteristiche piu’ salienti  dei nuovissimi “OPTICA”

  • Disponibili nei formati 8×42 HD e 10×42 HD
  • Rivestimento in gomma e scafo in magnesio
  •  Obiettivi HD
  • Correzione di fase e rivestimenti dielettrici
  • Oculari con sistema twist-up
  • Riempimento in azoto
  • Sigillato  con O-ring
  • Campo di vista 131 m
  • Estrazione pupillare da 17 mm
  • Campo reale da 7.5°
  • Trasmissione luminosa 88%
  • Prezzo medio sui 300 euro




Decimo Raduno nazionale di BINOMANIA!6-7-8 Settembre presso Rifugio della Corte (Nuova Gestione) Cosio Valtellino, (SO)

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Dopo tre anni di pausa è giunto il momento di incontrarci di nuovo. Questa “chiamata alle armi” è per tutti voi, là fuori, in mezzo a boschi, paludi, sotto il cielo stellato, in un capanno o in mezzo al mare.
Se siete appassionati di binocoli o più’ in generale di telescopi astronomici e ottiche sportive, sarete i benvenuti.
Andrea e Elisa, i nuovi gestori del Rifugio hanno deciso di tenere invariati i prezzi, come gli anni passati.


Ci saranno quindi due pacchetti.
Quello “FULL”, da Venerdì sera a cena a Domenica a pranzo e quello “Week-end” da Sabato a pranzo a Domenica a pranzo.
Ecco nello specifico le due offerte:

Pacchetto “FULL”

Venerdì sera: cena e pernottamento
Sabato: colazione, pranzo, cena, pernottamento
Domenica: colazione e pranzo

Costo: € 90 a persona, bevande escluse; € 70 i ragazzi fino a 12 anni, (bevande escluse).


Pacchetto “WEEK-END”
Sabato: pranzo, cena, pernottamento
Domenica: colazione e pranzo

Costo: € 55 a persona, bevande escluse; € 45 i ragazzi sotto i 12 anni, (bevande escluse).


Ulteriori informazioni

E’ possibile arrivare con una normale autovettura sino a pochi metri dal rifugio.
Il costo del PASS è gratuito per chi spende minimo € 5.00 al rifugio, si può fare direttamente in loco.
Sara’ possibile utilizzare tutta l’area adiacente per compiere osservazioni astronomiche e diurne.
Sara’ possibile custodire l’attrezzatura in un luogo riparato.

PROGRAMMA

Nel corso del programma sara’ possibile utilizzare vari binocoli e spotting scopes messi a disposizione da: Bignami (Zeiss), Swarovski Optik Italia, RpOPTIX (Oberwerk, Vortex e Maven), Noblex (Docter Aspectem)

 


• Venerdi 6 Settembre
Arrivo nel pomeriggio: presentazioni e installazione strumenti
Cena (spaghetti pomodoro fresco e basilico, costine di maiale al forno con polenta e misto verdura, dolce fatto in casa e caffè )
Dopo Cena: Inizio osservazioni astronomiche con binocoli e telescopi (Luna, Giove e Saturno)


• Sabato 7 Settembre
Colazione
Inizio osservazioni terrestri con binocoli giganti
Pranzo (pizzoccheri fatti a mano, coniglio in umido con verdure saltate, dolce fatto in casa e caffè)
Pomeriggio: giro nei sentieri della zona con i binocoli Swarovski, Zeiss, Vortex, Kowa
Cena (risotto con porcini, carpaccio di bresaola con bitto stagionato, ricotta alla piastra, insalata e pomodoro, dolce fatto in casa e caffè )
Dopo Cena: Inizio osservazioni astronomiche con binocoli e telescopi (Luna, Giove e Saturno)

• Domenica 8 Settembre
Colazione
Osservazioni terrestri con binocoli giganti
Pranzo (taroz, affettati, salsiccia bollita, dolce e caffè)
Saluti di rito nel tardo pomeriggio

Attenzione!
Informare prima per eventuali allergie o intolleranze.
Sono ammessi gli animali nelle aree comuni (al guinzaglio), nella zona notte non è possibile farli entrare.


Presso il Rifugio della Corte ci sono a disposizione pochi posti letto. Quando si raggiungerà il numero saranno contattati i colleghi in zona.
Per ulteriori informazioni o chiarimenti ma soprattutto per prenotare, scrivere a info@binomania.it inserendo: nome, cognome, numero di telefono, pacchetto scelto e esigenze particolari
Affrettatevi per prenotare i posti letto, per chi volesse portare la propria strumentazione astronomica ci sono due discreti spiazzi, davanti e sopra al rifugio dove poter osservare in tutta tranquillità!

Come raggiungere il Rifugio

Distanza da Morbegno 15 km (25′ in auto)
da Sondrio 40 km (45′ in auto)
da Milano 130 km ( 2h in auto via Lecco, Colico,Morbegno)

In auto: fino a Morbegno, poi strada per la Valgerola fino a Rasura dove si svolta a destra e
si seguono le indicazioni fino al rifugio della Corte.

Vi aspettiamo numerosi!

Cronografo Nautica Pier 25

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Pier 25 is back. Ed il suo è un ritorno in grande stile per essere, ancora una volta, il compagno ideale con cui vivere le emozioni di una regata o di un’uscita in barca a vela. La sua cassa importante da 48 millimetri racchiude un cuore capace di battere fino a 200 metri di profondità.

I richiami al mondo nautico non sono finiti qui. Il quadrante è sofisticato e rappresenta la sintesi dello stile che Nautica ha utilizzato fin dal 1983. Infatti, come indici ci sono le immancabili bandiere che fanno bella mostra di sé adagiate su uno sfondo che, grazie al dettaglio in contrasto, richiama le onde del mare. E poi c’è lei, la lunetta, con il primo quarto ed il nome “Pier 25” a contrasto, un “touch of color” che rende unico questo modello. Il cinturino in silicone monocromatico e con la scritta Nautica in rilievo è integrato, per un look sportivo fino all’ultimo tassello. Pier 25, chiamato come il molo di New York più lungo e glamour che si affaccia sul fiume Hudson, si conferma un’icona di stile per chi non vuole passare inosservato senza rinunciare alla propria libertà ed alla voglia di raggiungere nuovi traguardi.

Caratteristiche tecniche

Tre sfere con data o cronografo
WR 200 mt / 660 ft
Fondello a vite, corona a vite

Recensione del binocolo nautico Celestron Oceana 7×50

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Celestron propone nel suo ampio listino “sport optics” una piccola gamma di prodotti per la nautica, denominati serie “OCEANA”.

Sono disponibili, infatti, due binocoli con prismi di porro nel formato 7×50 e un monocolo molto compatto.

Oggetto di questo test, sarà il binocolo modello n. 71180-A, dotato di messa a fuoco centrale. Esiste anche il modello 71189-b che spicca per gli oculari con messa a fuoco singola su ogni oculare e per una maggior capacità d’impermeabilizzazione.

Un bel primo piano sul Celestron Oceana 7×50

Dati tecnici dichiarati dalla Casa Madre

Oceana 7×50  
Ingrandimento 7x
Diametro obiettivi 50 mm
Pupille d’uscita 7.1 mm
Rilievo oculare 22 mm
Campo visivo 7.5°
Trattamenti ottici Antiriflesso Multistrato
Prismi Porro, in vetro Bak-4
Messa a fuoco centrale
Distanza inter-pupillare regolabile da 56 a 72 mm
Conchiglie oculari in gomma, ripiegabili
Luminosità relativa 50
Fattore Crepuscolare 19x
Impermeabile si, sigillato e riempito con
azoto
Reticolo incorporato
Bussola incoporata
Peso 1162 g

Meccanica e sistema di messa a fuoco

Il binocolo, come ho anticipato, utilizza prismi di Porro, è gommato ed è dotato di un archetto che fa scorrere gli oculari.
La manopola di messa a fuoco non è molto spessa, ma il suo diametro è più che sufficiente e consente di focalizzare le immagini con discreta facilità anche utilizzando dei guanti.
Premendo sugli oculari si nota poca flessione dell’archetto, anche gli accoppiamenti meccanici sono stati applicati con criterio, presumo quindi che possa resistere senza particolari problemi a una caduta accidentale in acqua e che sia in grado di sopportare gli spruzzi d’acqua e la pioggia.

La gommatura ha uno spessore notevole ed è dotata di un’ampia zona scabra – situata sulla parte centrale dello chasiss- che serve per affinare l’impugnatura, offrendo una presa più sicura. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso con tappi e bretella di 1180g.

Seppure sviluppi sette ingrandimenti, è presente una filettatura per collegarlo ai supporti fotografici.

La compensazione dell’occhio destro è integrata nell’oculare, è sufficiente ruotarlo, applicando un minimo di forza.

Per passare dalla minima distanza di messa a fuoco (che ho calcolato essere di cinque metri) è sufficiente ruotare la manopola in senso orario di un giro completo. La profondità di campo è da “7X” (il quadrato dell’ingrandimento), in realtà, l’accomodamento visivo migliora questa prestazione, tanto è vero che l’immagine è perfettamente a fuoco sino all’infinito, già a circa venticinque metri di distanza dalla nostra postazione osservativa . Una prestazione eccellente per le osservazioni nautiche dove spesso non c’è tempo di perfezionare la focalizzazione.

Il ponte di comando è molto ampio

Obietti

Sono obiettivi acromatici, senza infamia e senza  lode, abbastanza in linea con il prezzo di acquisto. I bassi ingrandimenti facilitano il loro compito, il contrasto è più che discreto, così come la nitidezza (in asse). Comparando l’immagine con un Top di Gamma di pari formato si nota, oltre a una inferiore trasmissione luminosa, anche una lieve tendenza  a rivelare delle immagini  leggermente virate verso il caldo.

Insomma, tutto abbastanza abituale, poiché è impossibile appurare delle prestazioni mirabolanti, in questa fascia di prezzo… anche nella concorrenza.

La borsa in dotazione

Oculari

Sono oculari non definibili come grandangolari: il campo ottico reale è di poco inferiore a quando dichiarato. 

La visione è abbastanza confortevole, anche grazie alla buona estrazione pupillare (misurata personalmente in 19 mm) e alla morbida gomma di rivestimento.

Prismi

Sono in vetro Bak-4 e ovviamente di Porro, L’esemplare provato sfoggia una pupilla di uscita perfettamente circolare. Nell’uso diurno, osservando il cielo o uno sfondo luminoso, si nota soltanto un poco di caduta di luce ai bordi. La pupilla di uscita misurata, corrisponde a quanto dichiarato.

La prova della torcia ha rilevato un diametro degli obiettivi di cinquanta millimetri ma si percepisce la vignettatura “romboidale” dei prismi.

un primo piano sugli obiettivi da 50 mm di diametro

Trattamento

E’ presente un multistrato anti riflesso su ogni superficie ottica, in linea con la produzione naturalistica Celestron nella stessa fascia di prezzo.

 

Aberrazioni

Cromatica
Ragazzi: è un prismi di Porro che sviluppa sette  ingrandimenti, ergo la percezione di tale aberrazione è minima, in asse, quasi ininfluente, tranne in condizioni di illuminazione critica. Si palesa raramente un briciolo di alone spurio verde- violetto intorno alle sagome degli oggetti più luminosi, ma nelle condizioni osservative abituali è molto ben corretta.

Cromatismo laterale
Lieve, ma presente ai bordi del campo, sui bordi di oggetti contrastati, come lieve alone violetto-verde

Geometriche

Curvatura di campo
Non è ovviamente un binocolo dotato di campo piatto, tuttavia il piccolo campo fornito è corretto quasi sino al bordo, soprattutto nell’uso diurno, la percezione dei dettagli rimane abbastanza affine a quanto percettibile in asse.

Distorsione
La distorsione angolare a cuscinetto è evidente ed è meglio cosi, dato che un binocolo nautico si utilizza spesso  nel panning. In realtà non vi sono molte rette parallele da analizzare, in mezzo al mare, ma ho notato una buona naturalezza e poco affaticamento nell’uso, osservando la zona costiera.

Questo modello presenta una messa a fuoco centrale

Altre aberrazioni

Non è un binocolo progettato per eccellere nell’uso astronomico (costerebbe dieci volte tanto), tuttavia capiterà di osservare il cielo, soprattutto quando si sarà lontani dalla costa e sotto cieli molto scuri. In tale frangente, si potrebbe rilevare, ai bordi del campo, la presenza della coma e di un po’ di astigmatismo che inficiano le immagini stellari già da circa  il 75% del campo di vista.

 

Uso pratico
In un settore dove i migliori binocoli nautici costano oltre duemila euro, non penso che si possa criticare la scelta di Celestron di proporre un binocolo economico a poco più che duecento euro. L’Oceana 7×50 non ha certo la trasmissione luminosa, il campo di vista, la nitidezza, il contrasto e l’impermeabilizzazione di un binocolo ALPHA; tuttavia è in grado di compiere in maniera più che dignitosa il suo lavoro “mare aperto”.
Ho apprezzato la sua ergonomia, la profondità di campo e il contenimento delle aberrazioni cromatiche. La bussola è funzionale, anche se ovviamente non necessaria per navigare. Il reticolo incorporato fornisce una buona precisione, purché si sia in grado di utilizzarlo. (VEDI BOX).  Ci sono due pile per alimentare la bussola è sufficiente svitare il coperchio e inserire due pile modello a bottone LR44 .

Per la mia distanza inter-pupillare (65 mm), nell’esemplare testato, era perfettamente allineato all’orizzonte. Il pulsante dell’illuminatore della bussola è in una posizione ottimale per essere premuto con facilità mentre s’impugna il binocolo.

Lo consiglio a tutte le persone che ambiscono a sostituire il proprio binocolo da bancarella con uno più performante, ma che non vogliono o possono spendere cifre esorbitanti. Rammento, inoltre, che la normativa italiana lo contempla tra la dotazione necessaria sulle barche da diporto che navighino oltre le dodici Nm dalla costa .

Il Celestron Oceana nel suo ambiente prediletto..

BOX di approfondimento.

Uso della bussola

Il binocolo Oceana è dotato di una bussola analogica con lettura a 360° integrata. La lettura della bussola è allineata con la linea verticale del reticolo e ogni tacca sul compasso corrisponde a 1°-
La bussola indica solo la direzione da o verso un oggetto e mai la relativa posizione.
Per determinarla è necessario utilizzare una cartina o diagramma e rapportatore.
Se l’oggetto si trova a Nord, rispetto alla propria posizione il compasso leggerà 360°. I gradi, ovviamente, aumenteranno, man mano che ci si sposterà in senso orario. Se il compasso segnerà 90°, vorrà dire che l’oggetto si trova a EST rispetto alla propria posizione, 180° che si trova a sud, e 270* se si trova a Ovest.

Per migliorare la precisione della misurazione è fondamentale che l’oggetto si trovi al centro del reticolo e il binocolo sia tenuto orizzontalmente e al livello con il suolo durante la fase di lettura.

Calcolo delle dimensioni e dell’altezza

Entrambi i binocoli della seria Oceana possiedono un reticolo integrato che è abbastanza efficace per effettuare una stima delle dimensioni e delle distanze. Questo sistema è suddiviso in unità con un incremento di 10 ml (tacche da 5 ml ogni 10 mm). Ognuna delle unità da 10 ml è indicata utilizzando numeri a una sola cifra (1, 2,3, ecc.)

Come si calcola la distanza?

Ci sono delle semplici formule per calcolare la distanza degli oggetti osservati.

  • Distanza (iarde): (Distanza dell’oggetto osservato x1000) : miglia misurate
  • Distanza (iarde) (Dimensioni dell’oggetto (pollici) x27.8) :  miglia misurate
  • Distanza in metri: (Dimensioni dell’oggetto (metri) x1000) : miglia misurate

    Nel caso si osservasse un faro di venti iarde di altezza che nel reticolo è alto sessanta mil e si volesse sapere a che distanza ci troviamo da esso, utilizzeremo la seguente formula_ 20 (iarde)x1000 / 60 miglia= 333.3 (iarde)

Un primo piano sugli oculari che possiedono una buona estrazione pupillare

Pregi e difetti

Pro
Rapporto prezzo-prestazioni
Buon contenimento delle aberrazioni cromatiche
Formato perfetto per la navigazione
Messa a fuoco singola consente di compiere altri generi osservativi 
Calcolatore per la misura rapida delle distanze (integrato nel tappo)


Contro
Campo di vista inferiore a quanto dichiarata
Vignettatura dei prismi
Avrei preferito la versione con oculari con messa a fuoco fissa

 

In sintesi

Il Celestron Oceana 7×50 mi è sembrato un binocolo nautico nella fascia economica dotato di un buon rapporto prezzo prestazioni. La cifra di acquisto proposta mi pare in linea con le prestazioni, se non aveste la necessità di utilizzarlo su soggetti molto vicini, il mio consiglio è di acquistare la versione con messa  a fuoco su ogni oculare.

Ringraziamenti

Ringrazio Valerio Zuffi di Auriga per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test e per avermi lasciato libero di esprimere le mie opinioni.

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Disclaimer.
Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Luglio dell’anno 2019.   Si specifica che le mie impressioni d’uso sono date in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Celestron Italia.

Kowa TSN-553 – Limited Black Edition

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Kowa ha  presentato un video riguardante lo spotting scope  TSN-553. Beneficerà della affascinante livrea nera, similmente alla serie TSN-883, per celebrare il centoventicinquesimo anno di vita della ditta giapponese. Ulteriori informazioni tra qualche settimana.

 


Recensione del binocolo Xiaomi BeeBest 8×30

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Considerando che la Cina è un immenso oceano di prodotti è meglio spendere due parole per conoscere la provenienza di questo binocolo che ho deciso di acquistare per le mie escursioni in mountainbike.

Xiaomi è un’azienda nata nel 2010, nell’ultimo anno sì è fatta conoscere alle masse, compreso il mercato Italiano essendo il quarto produttore di smartphones al mondo. 

 

La strategia di Xiaomi è d’incorporare nel suo catalogo, oltre ai prodotti di propria produzione, anche quelli delle aziende con cui collabora.


Questo è il caso del binocolo oggetto di questa recensione, il Beebest prodotto dalla Xi’an che per gli appassionati di ottica non è un nome  nuovo visto che già produceva la serie MIL 8×30 e 7×50, dei favolosi strumenti ottici con prismi di  Porro  e anche il famoso tetto GHT ED.

In questo periodo questo binocolo non è presente in Italia tramite la rete ufficiale Xiaomi Store (la MI store) e quindi bisogna appoggiarsi ai negozi di e-commerce con il problema della garanzia che è direttamente proporzionale alla serietà del negozio.

Di solito è proposto a un prezzo intorno ai 120 €, possono, però, capitare delle offerte particolari (i classici specchietti per le allodole) che consentono di acquistarlo alla metà del prezzo ufficiale.

Meccanica e sistema di messa a fuoco

Finalmente iniziamo a descrivere le caratteristiche dello Xiaomi BeeBest  8×30. La prima particolarità che si nota, prendendolo in mano, è la qualità costruttiva sopra la sua fascia di prezzo, con buoni rivestimenti di gomma leggermente ruvidi che garantiscono un’ottima presa.

Lo chassis è composto da un  grosso ponte centrale, la cerniera che collega i tubi consente un  movimento fluido e preciso, come  il pomello della messa a fuoco che ho provato anche a temperature sotto lo zero ed è rimasto sempre  morbido, fluido e senza particolari impuntamenti.

Non manifesta giochi a vuoto nella rotazione, però essa si percepisce a inizio del movimento, con gli spostamenti degli elementi interni. Purtroppo la manopola è poco zigrinata e utilizzandolo con i guanti diviene scivoloso.

Con un solo giro si passa dalla distanza minima di 2.5 metri all’infinito.



Ottica

La qualità ottica è superiore a quanto ci si aspetterebbe, proponendo una tonalità neutra dei colori  e una buona nitidezza al centro dell’asse ottico.
Si percepisce un po’ di degrado verso il 75% del campo, una prestazione pregevole per un binocolo economico che mostra un angolo di visione di 7.5° ovvero 130/1000 metri. Si nota, durante il panning un leggero effetto “palla rotolante” a causa della poca distorsione angolare, applicata dai tecnici in fase di progettazione.


Altre considerazioni

Il peso comprensivo di tappi e cinghia è di 520 g non è ovviamente l’8×30 più leggero presente sul mercato, anche per colpa della sua struttura un po’ massiccia.

 

L’estrazione pupillare è buona, di circa 20 mm, anche se le conchiglie degli oculari hanno solo una regolazione intermedia.

Utilizzo sul campo

 

Appare un po’ di luce diffusa, quando ci si avvicina a fonti luminose com’è abbastanza logico aspettarsi dalla maggior parte dei binocoli in commercio.

Stranamente non ho notato  immagini fantasma, anche osservando la luna, pur trattandosi di un binocolo economico.

 

 

Ho anche un po’ esagerato facendo un piccolo star test, lo schema ottico, seppur economico sia in grado di fornire una buona puntiformità sino al 60 % del campo dopo di che iniziano a mostrare un degrado evidente, difficile confermare se sia più affetto da astigmatismo o da coma.

 

 

 

Considerazioni finali

Lo Xiaomi BeeBest 8×30
mostra una buona qualità costruttiva, ho compiuto anche qualche uscita in condizioni avverse e il binocolo non ha dato segni di debolezza, ovvio che da un binocolo nuovo non ci si aspettava altro, unica vera pecca è l’assenza del  classico borsello da cintura sempre presente nella maggior parte dei binocoli di questo formato. Avrebbero potuto considerarlo nel prezzo di acquisto poiché come accessorio non costa di certo una follia.

Recensione dei telemetri Nikon Monarch 3000 e Coolshot 80 i VR

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Telemetri Nikon

Premessa

I telemetri sono molto utili sia durante l’attività lavorativa sia nello svolgimento delle nostre passioni.

Pensiamo, ad esempio, al lavoro dei geometri o degli ingegneri, ma anche all’attività venatoria e perché no a quella meramente naturalistica o sportiva.

Il sottoscritto, ad esempio, utilizza con profitto i telemetri sia per vagliare le potenzialità dei binocoli, sia per stimare la distanza di fuga di un soggetto o la vicinanza a un nido di rapace.

Un bel primo piano sui telemetri Nikon

Ma come funzionano i telemetri ?

Questi innovativi sistemi di misurazione che operano grazie alla luce laser (sicura per la nostra vista oltre che invisibile) sono diventati ormai degli strumenti indispensabili nell’attività venatoria.

Il loro funzionamento è tanto geniale quanto semplice: un impulso laser è emesso dallo strumento, colpisce un bersaglio che lo riflette a sua volta.  E’ ovvio che un oggetto rifletterà in maniera più intensa un raggio, in proporzione alla sua albedo.

L’albedo è la capacità di riflessione di un oggetto o di una superficie. La radiazione di luce incidente ( in questo caso di un raggio laser) è  riflessa in percentuali diverse in base al tipo e al colore della superficie stessa. Nello stesso istante in cui si attiva il laser, è attivato un cronografo che, misura la velocità di ritorno della luce. I sensori situati all’interno del telemetro registreranno quest’operazione.

I processori più evoluti, sono in grado di calcolare (avendo come punto di riferimento la velocità della luce che è pari a 300.000 km al secondo) con la precisione di un metro.
In questo modo, con il risultato ottenuto, il cacciatore, potrà valutare la compensazione del punto di caduta del proiettile o se sia addirittura conveniente o fattibile sparare.

 La precisione di un telemetro dipende anche dalla capacità dei sensori di registrare l’espansione del raggio laser all’aumentare della distanza. Infatti, il raggio non deve essere percepito come un fascio sottile giacché si espande all’aumentare della distanza dal punto di emissione.

Monarch 3000 

Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre

Ingrandimento

6 x

Range di misurazione

7,3 – 2740 m

Diametro oggettivo

21 mm

Pupilla di uscita

3,5 mm

Rilievo oculare

18 mm

Prezzo medio 550 euro

Il telemetro Top di Gamma di casa Nikon è anche impermeabile

 

E’ il Top di gamma di casa Nikon, è stato denominato Monarch 3000 è stabilizzato ed è un piccolo concentrato di tecnologia che sto utilizzando da qualche mese. Il Monarch 3000 è notevolmente più compatto rispetto al modello precedente: misura soltanto 96 mm x74 mm x 42 mm. La mia bilancia ha stimato un peso di 180 g senza la batteria. Il suo campo di vista è ampio, pari a 7.5° e grazie al nuovo rivestimento multistrato antiriflesso è possibile ammirare a sei ingrandimenti delle immagini molto nitide e contrastate.
 E’ possibile trasportarlo senza alcun problema, anche quotidianamente sia durante una giornata lavorativa sia in mezzo alla natura. Per resistere alle condizioni meteorologiche che possono presentarsi, è stato ovviamente impermeabilizzato, la temperatura d’esercizio è compresa fra -10 e + 50°-.

Raggiunge una capacità di stima di 2740 metri, (su un soggetto molto riflettente) e la sua precisione di puntamento è stata sensibilmente migliorata. Grazie alla nuova tecnologia STABILIZED compensa, inoltre, le vibrazioni dell’immagine nel mirino causata dal movimento della mano. Nikon dichiara che mediamente è in grado di ridurre le vibrazioni di 1/5. Essendo un 6X vi confermo che l’effetto “cavalletto” è garantito.

 Il sistema HYPER READ, anch’esso perfezionato, mostra misurazioni in circa 0.3 secondi e grazie al display rosso ne facilità la visione.
Grazie alla tecnologia ID, inoltre, il Monarch 3000 legge le inclinazioni del bersaglio, agevolando, la misurazione per la verifica della distanza effettiva.  Nell’attività venatoria o nel tiro sportivo questa caratteristica è molto importante, poiché la compensazione dell’angolo di tiro è fondamentale per colpire il bersaglio con precisione, quando è situato o più in alto o più in basso rispetto alla propria postazione.  

Nel caso in cui siano presenti due soggetti sovrapposti il Monarch 3000 potrebbe stupirvi dato che grazie alla modalità “First Target Point” mostrerà  rapidamente la distanza dell’oggetto più vicino, mentre sarà necessario avvalersi della “Priority farthest Target” per ottenere una lettura del soggetto posto a maggior distanza.

il Monarch 3000 insieme al Coolshot 80 i VR

 

COOLSHOT 80i VR

Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre

Ingrandimento

6 x

Range di misurazione

7,5 – 590 m

Diametro oggettivo

2,1 cm

Pupilla di uscita

3,5 mm

Campo visivo reale

7,5°

Rilievo oculare

1,83 cm

Precisione della misura

0.75

Prezzo medio: 350 EURO

 

E’ un telemetro di fascia più economica ma non per questo performante, ben si presta a un utilizzo sportivo. Presenta alcune caratteristiche del fratello di alta gamma, ma il suo campo di misurazione è ridotto a soli 590 m. Il campo di vista a sei ingrandimenti è identico,  è dotato, inoltre della “Green Circle Technology” che consente rapidamente di stimare la distanza dall’asta di una bandiera anche con alberi sullo sfondo (campi da golf). Non ho notato particolari differenze di velocità nella misurazione, tuttavia l’immagine del Monarch 3000  è decisamente piu’ luminosa, cosi’ come il LED di mira è piu’ leggibile.

La modalità di misurazione è molto semplice, sia quella semplice sia quella per i soggetti sovrapposti.
La modalità “golf”, mostra, inoltre la pendenza tra l’osservatore e il bersaglio prescelto,(distanza orizzontale ± altezza) in questo modo sarà più facile comprendere come e in che angolazione colpire la palla, soprattutto quando si gioca su un percorso con rilievi e avvallamenti

Il Coolshot 80 I VR è piu' adatto agli sportivi

Il Coolshot 80 I VR è piu’ adatto agli sportivi

 

Prova sul campo

Sto ancora utilizzando i due telemetri e ovviamente la mia predilezione va al prodotto di alta fascia, il Monarch 3000, è decisamente rapido e- mappa cartografica alla mano- ho verificato che la sua capacità di stimare le distanze in natura è decisamente elevata.

Penso sia l’ideale per varie attività outdoor, non solo per quella venatorio, ad esempio l’ho utilizzato spesso durante i miei ordini di servizio come Guardia Ecologica Volontaria, oppure durante la ricerca di rapaci. In quest’ultimo caso, ad esempio, sono stato in grado di stimare con una buona precisione la distanza tra la mia postazione osservativa e alcuni alberi utilizzati come posatoi naturali e abbarbicati sopra un promontorio roccioso.

Un primo piano sul Coolshot 80 i VR

 

Nel corso degli anni, con telemetri meno sofisticati ho sempre penato, non poco, in presenza di oggetti scarsamente riflettenti, come rocce o alberi.

Ritengo invece che il Coolshot 80i VR sia più adatto all’attività sportiva per i tiri a media distanza e per accompagnarvi lungo i campi di golf.

 

Il trattamento antiriflesso del Monarch è risultato piu' performante e l'ottica ha piu' trasmissione luminosa

Ringrazio, ancora una volta Marco Rovere e Maurizio Bachis di Nital per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test e per avermi concesso – come sempre- di esprimere la mia opinione

 

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    Disclaimer. 
    Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Agosto dell’anno 2019.  Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Nital, distributore ufficiale dei prodotti Nikon.

Swarovski Optik Mobile. L’esperienza si fa..itinerante

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Una bella iniziativa da Swarovski Optik che ha deciso di mettere “in campo”, alcuni furgoni con van ..colmi di ottiche.

Rimaniamo in attesa di scoprire le date italiane, previste nel 2020.

 

Ecco le caratteristiche tecniche dei nuovi Kowa BDII -XD Prominar

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Finalmente dopo qualche settimana di attesa sono stati rilasciati i dati tecnici dei nuovi binocoli Kowa BDII -XD. Con estremo piacere ho notato la presenza del nuovissimo formato 6.5×32 con ben….10 gradi di campo!
Eccellente anche il campo dell’8×32, pari a quello del Nikon EII, 8.8, e superlativo quello dell’8×42, di ben 8.2 °.

Kowa mi ha confermato che hanno spedito degli esemplari per Binomania direttamente dal Giappone.

Appena li riceverò’, sara’ mia premura, darvi ulteriori ragguagli.

 

Richiesta di un lettore. Chi saprà’ aiutarlo?

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Ho ricevuto questa richiesta dal sig.Ruscone, la pubblico ben volentieri con la speranza che qualche appassionato là fuori, sappia aiutarlo.
Potete scrivere a Binomania e io vi metterò in contatto con lui.

Grazie a tutti.

 

ANTICO BINOCOLO MILITARE ITALIANO  02/06/2019

Ieri, 2/6/2019 presso il mercatino di Novegro ho avuto la fortuna di trovare questo bell’oggetto: un cannocchiale (o più esattamente “binocolo” di bell’aspetto e di forma inconsueta che ritengo anche rara.

Io, pur non essendo un intenditore né un collezionista di cannocchiali (anche se ne possiedo parecchi), ma fortemente attratto da quest’oggetto ho chiesto di poterlo vedere.

 

 

DESCRIZIONE

Binocolo militare, certamente molto antico e di fabbricazione precedente ai cannocchiali prismatici.

Composto da due cannocchiali “monocoli” incernierati, la cui parte da impugnare è rivestita in elegante marocchino nero.

E’ sano e funzionante e contiene questa unica punzonatura: “INGRANDISCE 12 VOLTE”.

Da questa scritta si evince che il cannocchiale è di fabbricazione italiana, ma risulta anonimo.

NOTA: La mia accurata ricerca su Internet non ha trovato alcuna foto né descrizione di un simile binocolo.

 

MISURE

Lunghezza: chiuso cm. 20 – apertura massima cm. 30 – messa a fuoco all’orizzonte = cm. 29

Diametro lenti: Le piccole mm. 15 – Le grandi mm. 30

 

RICHIESTA DI INFORMAZIONI Da questa scritta si evince che il cannocchiale è di fabbricazione italiana, ma risulta anonimo. NOTA: Cercando su Internet non ho trovato alcuna foto né descrizione di un simile cannocchiale.

Ragionando, rilevo che riguardo alle caratteristiche del cannocchiale (molto lungo), immagino che fosse nato per un utilizzo da una postazione fissa, quindi o una “plancia” di una nave o da una trincea, altrimenti sarebbe stato impossibile mantenere il cannocchiale immobile.

 

L’ingrandimento 12x non è molto compatibile con l’utilizzo a mano libera e su questo binocolo non si notano dispositivi per il montaggio su cavalletto.

                                           

Effettivamente le misure molto inusuali corrispondono a quelle utilizzate dall’Artiglieria per uso o dalla plancia di una nave o da una trincea. Vi sarei molto grato se poteste fornirmi delle notizie a vs. conoscenza. Vi ringrazio anticipatamente e vi invio i miei migliori saluti. CGR

 

News! Prototipo Swarovski !

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Sul gruppo Whatsapp di Binomania, non si fa che discutere, da questa mattina, del prototipo,  marchiato Swarovski che è stato utilizzato anche dalla graziosa Dan Rouse nota divulgatrice, attivista e presentatrice nel settore wildlife.

Dan ha pubblicato sul suo profilo Twitter, alcune foto del nuovissimo prodotto austriaco che pare, per ora, in fase di test.

foto, cortesia: https://twitter.com/danerouse

Le caratteristiche non sono ancora state divulgate da Swarovski Optik, tuttavia sto facendo il possibile per carpire maggiori informazioni.

Dovrebbe trattarsi di un sistema di ripresa digitale, dotato di telecamere parallele   in grado di fotografare di riprendere dei video e di inviare le immagini tramite Wi-fi contemporaneamente a sei smartphones.
Sarebbe possibile osservare all’interno del mirino elettronico, similmente a quanto già concesso, da anni, dal Sony Dev. Sono tuttavia convinto che possieda altre caratteristiche interessanti, non sarebbe da Swarovski, presentare un semplice device per la ripresa naturalistica.

foto, cortesia: https://twitter.com/danerouse



Ergo: innovazione, provocazione, un serio aiuto per gli appassionati di Natura o  mera accondiscendenza verso gli amanti della condivisione social?

Beh.. restate in attesa di ulteriori informazioni.

 

foto, cortesia: https://twitter.com/danerouse

 

 

 

 

Unboxing del binocolo IBIS HD 70

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Tecnosky ha inviato a Binomania, per un test sul campo, il nuovo binocolo angolato della serie IBIS. Ha ottiche HD con obiettivi da 70 mm di diametro, una lunghezza focale di 400 mm, paraluce retrattili e accetta tutti gli oculari astronomici con barilotto da 31.8 mm di diametro. A breve sara’ pubblicata una recensione su Binomania.it

Rimanete in attesa!

 


Attenzione. L’evento in Valtellina è stato rimandato

Recensione del binocolo angolato IBIS 70HD by Tecnosky

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Premessa

Tecnosky, la nota azienda di Felizzano, ha messo a disposizione degli appassionati una gamma di binocoli angolati, dotati di ottiche acromatiche di alta qualità, definiti “IBIS”.

Dopo aver provato, qualche mese or sono, le versioni da 100 e 82 mm, è giunto il momento di testare il modello con obiettivi da 70 mm che pesa circa 3,5 kg.

Un bel primo piano sul binocolo angolato IBIS HD 70

Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre

Obiettivi HD (acromatici alta qualità)  70 mm
Lunghezza focale  400 mm
Rapporto focale 5.7
Oculari in dotazione  da 18 mm (22x)
Lunghezza massima  36 cm
Peso 3500 g
Prezzo 1120 in offerta a 990 EURO
   

Sistema meccanico e messa a fuoco

Il binocolo propone lo stesso design dei fratelli maggiori, lo scafo ottico è composto di magnesio e alluminio, le finiture sono ben curate e comparabili a prodotti di alta qualità, come ad esempio il Kowa Highlander.

Come affermato in altre recensioni, la verniciatura a buccia di arancia è molto resistente, inoltre il colore verde si presta anche alle osservazioni terrestri e naturalistiche.

Ovviamente, come presagito, il pregio di questo binocolo angolato è la possibilità di utilizzare la maggior parte degli oculari astronomici con un diametro del barilotto di 31,8 mm.

Il sistema di fissaggio è a collare. Grazie a una ghiera spessa quasi 10 mm la sicurezza del bloccaggio è assicurata. E’ certamente leggero, circa tre chili e mezzo e con il paraluce retratto non superare i trentacinque centimetri di lunghezza.

E’ presente una solida basetta per il fissaggio sui supporti fotografici, mentre la maniglia integrata svolge alla perfezione il proprio compito, anche grazie alle dimensioni compatte.

Sullo scafo è presente l'etichetta con il controllo di qualità di Tecnosky

Non è certamente un binocolo adatto alle osservazioni naturalistiche a breve distanza (come invece è consentito dagli spotting scopes) ma è valido per quelle a medio – lunga, come ad esempio lo studio dei rapaci, l’analisi del paesaggio, l’osservazione astronomica.


Ottica

Similmente a tutta la serie IBIS, anche il modello dal diametro inferiore è dotato di ottiche acromatiche di nuova generazione (citando i giapponesi, direi New-Achromat). In effetti, il buon contrasto è  percepibile e l’aberrazione cromatica contenuta, anche se, ovviamente, non raggiunge le prestazioni di un binocolo dotati di obiettivi alla fluorite.
Gli obiettivi acromatici d'alta qualità sono ottimizzati con un pregevole trattamento multi-strato antiriflesso su ogni superficie ottica

Oculari

Consentendo l’utilizzo di oculari astronomici, sarebbe pressoché impossibile, per onore di brevità, esporre le mie impressioni, percepite utilizzandolo con varie coppie di oculari.
Posso, tuttavia, confermare che gli oculari di serie sono molto performanti e forniscono un’ottima riduzione – come vedremo – delle aberrazioni geometriche oltre a un più’ che discreto confort visivo.

Gli oculari in dotazione forniscono 22 ingrandimenti, generando una pupilla di uscita di 3.1 mm

Pupilla di uscita

Con gli oculari in dotazione è perfettamente circolare con una vignettatura ai bordi, in sostanza, invisibile nella maggior parte delle condizioni.

Trattamenti
Il multistrato sugli obiettivi è di ottima qualità, la classica prova che eseguo, tentando di osservare i dettagli del viso riflesso, ha mostrato di rivaleggiare con i Top di Gamma nel settore degli angolati.

Osservazione terrestre

Pago delle ottime prestazioni del mio Fujinon 16×70 (dotato di ottiche Made in Japan acromatiche) ho allestito una brevissima comparativa, utilizzando degli oculari astronomici da 25 mm in grado di fornire anche sul piccolo IBIS lo stesso ingrandimento.

Ho riscontrato immediatamente come sia l’aberrazione cromatica, sia il cromatismo laterale fossero meno percepibili nell’Ibis 70 HD.

La tonalità era alquanto simile, (ovviamente nell’ibis, variava anche al variare degli oculari) il contrasto era identico, anche se, a volte, mi è parso che la nitidezza fosse leggermente superiore nel binocolo cinese (a parità d’ingrandimento.)

Ovviamente, grazie alla possibilità di utilizzare degli oculari di focale differente, questo nuovo binocolo  è risultato più universale.

Nell’uso diurno – a pomeriggio inoltrato, mi sono spinto sino a 50X, senza perdite apprezzabili di luminosità, diminuiva leggermente la nitidezza e nel controluce si percepiva maggiormente l’aberrazione cromatica. In tale frangente la resa era, quindi, inferiore a quella del mio Kowa Highlander Prominar da 82 mm alla fluorite (e ci mancherebbe altro, dato l’enorme differenza nel prezzo di acquisto) e all’Oberwerk 70 XL ED di cui scriverò a breve una recensione.

Ciò che ho anche apprezzato è la sua ottima insensibilità al seeing, in parte dovuta al diametro di soli 70 mm. A parità d’ingrandimenti, le immagini visibili, in un 100 mm angolato, erano decisamente più “vibranti”.

Ultimi fattori da non disdegnare sono la sua compattezza e il peso che consentono un facile trasporto – anche in uno zaino da escursione, magari ben imbottito, e l’utilizzo di treppiede e teste leggeri e anche poco costosi.

Molto ben ideato il sistema di fissaggio degli oculari

Osservazione astronomica

Da anni apprezzo le visioni a grande campo che un binocolo astronomico sa dare, oltre a questo è importante per molti astrofili avere un binocolo compatto, facile da trasportare ma anche comodo. Per questo motivo, ancor oggi, sul mercato sono ben apprezzati prodotti un po’ vintage, come il Miyauchi Pleiades o il Miyauchi  Saturn II 22×71, veri piccoli gioielli per l’astrofilo itinerante.

Che cosa dire, quindi di questo nuovo Tecnosky IBIS 70 HD?

In sintesi non posso che scriverne bene, così bene che l’ho preferito alla versione di 82 mm di diametro, se il 100 mm e’ imbattibile per quanto riguarda la percezione degli oggetti deboli, il 70 è perfetto per spazzolare la via lattea, alla ricerca di asterismi, stelle doppi e ammassi stellari. Oltretutto le ottiche sono di alta qualità e gli obiettivi forniscono una trasmissione luminosa pregevole tanto che, a parità di ingrandimenti, l’ho sempre preferito ad un classico binocolo 20×80 dritto con prismi di porro.

da sinistra: Oberwerk 70 XL-ED, IBIS 70 HD, Kowa Prominar Highlander 32x82

da sinistra: Oberwerk 70 XL-ED, IBIS 70 HD, Kowa Prominar Highlander 32×82

Un plauso anche ai nuovi oculari, non smetterò mai di confermarlo: i progettisti cinesi hanno migliorato tanto i loro prodotti, così che gli ultimi schemi ottici sono forieri di ottime prestazioni sia per quanto riguarda il contrato e la nitidezza, sia per quanto riguarda il  raggiungimento del miglior compromesso tra il contenimento delle aberrazioni geometriche e il campo fornito.

Con gli oculari di serie, le stelle sono capocchie di spillo sino a quasi l’estremo bordo del campo, la puntiformità è veramente elevata, da piccolo rifrattore. E’ un piacere navigare, ad esempio, nella Costellazione della Lira e bearsi di tutte le stelle doppie visibili, così come, spazzolare con calma, nella zona del Cigno.

Ho utilizzato anche un paio di oculari Vixen SSW da 13 mm che si sono dimostrati, ancora una volta, degli ottimi accessori.

La meccanica è sopraffina, al pari di strumenti di gran pregio e costo. L’esemplare di Ibis 70 HD che avevo in visione ha mostrato delle immagini ben collimate oltre i 100X, fattore di ingrandimento raggiunto con dei vecchi oculari Vixen LV al lantanio.

Troppo entusiasmo, direte voi? Ma è pur sempre un’ottica acromatica, dove sono, se ci sono, le differenze con ottiche di alta qualità?

Or bene, non per tenervi sulle spine, ma vi comunicherò maggiori informazioni dopo averlo comparato all’APM di pari diametro. Attualmente ho notato che la differenza con l’Oberwerk 70 XL ED è visibile maggiormente ad ingrandimenti medio – alti.

Sopra i 50X, infatti, le visioni lunari e planetarie, iniziano a perdere di contrasto, mentre a 100X, si percepisce  ancor di più il residuo cromatico e una diminuzione della nitidezza.

In linea di massima, queste nuove ottiche acromatiche forniscono delle immagini con un contrasto e una nitidezza,  molto simili a quelli forniti da obiettivi ED e APO . Il gap prestazionale si è accorciato molto di più rispetto ai prodotti disponibili sul mercato solo un paio di lustri fa.

Pregi e difetti

Pregi

  • Compattezza
  • Ottima costruzione
  • Pregevole contenimento dell’aberrazione cromatica (per essere un acromatico)
  • Possibilità di utilizzare gli oculari astronomici

 

Difetti

 Non ne ho trovati, lo giudico un eccellente piccolo binocolo astronomico che ben si presta all’uso terrestre, a medio – bassi ingrandimenti.

 

In sintesi

Molti appassionati credono che un’ottica apocromatica dia il meglio di sé nell’osservazione astronomica, in realtà, qualora si dovesse utilizzare il binocolo per spazzolare il cielo a medio – bassi ingrandimenti, ritengo che questo IBIS 70HD, per quanto evinto sopra, sia perfetto. Differente è il discorso, nel caso in cui si utilizzerà per l’osservazione dei rapaci, degli aerei o della luna e dei pianeti (ad alti ingrandimenti) dove è preferibile avvalersi di binocoli dotati di ottiche a bassa dispersione o apocromatiche, che sono, usualmente, più costosi.

L’ibis HD è un eccellente binocolo astronomico, forte di un progetto recente ma maturo, di un’ottima qualità ottica e meccanica e della possibilità di utilizzare oculari astronomici. Gli affezionati dei binocoli compatti e angolati vintage degli anni 90, troveranno in questo binocolo un compagno ideale che sarà senz’altro anche in grado di stupire le persone presenti agli Starparty e magari dotate di piccoli rifrattori apocromatici del medesimo costo.

Ringraziamenti

Ringrazio Giuliano Monti, patron di Tecnosky per aver fornito il binocolo oggetto di questo test. 

Disclaimer.
Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Settembre dell’anno 2019-  Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente  Tecnosky 

 

Un sabato tra appassionati

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Come molti tra voi avranno letto, sabato 7 Settembre, ho organizzato un pranzo insieme ad alcuni appassionati, provenienti da varie regioni d’Italia.

Sintetizzando posso confermare di aver apprezzato – come sempre- la cucina del ristorante Bellavista di Mondonico in Valganna, mi pare, però, più utile, descrivere le mie impressioni riguardanti i prodotti ottico – sportivi che abbiamo utilizzato.

 

Ibis 70 HD: ne ho già descritte le prestazioni nella recensione da poco pubblicata, è un binocolo angolato con una costruzione meccanica egregia e con obiettivi acromatici di ottima qualità, tuttavia non regge il confronto nell’uso diurno con binocoli dotati di obiettivi a bassa dispersione o apocromatici.

da sinistra: Oberwerk 70 XL ED, Ibis 70 HD, Kowa Higlander Prominar 32×82

Oberwerk 70 XL ED: non vorrei anticiparvi tanto, dato che è stata fatta una comparativa diurna anche in Valtellina e mi dovrò trovare tra due settimane con Paolo Monti per un test astronomico sul campo. Posso, per ora, confermarvi di aver apprezzato molto i nuovi oculari Oberwerk forniti in dotazione e specificatamente progettati per questo nuovo binocolo, nato dalla volontà di Kevin Busarow.

Sergio Fassoli osserva nell’IBIS 70 HD

Meopta Optika 8×42: ne ho appena terminato la recensione per l’editore con cui collaboro. Dovrebbe uscire la recensione su Cacciare a palla tra Ottobre e Novembre. E’ un binocolo Entry-level, con ottiche a bassa dispersione, non ha ovviamente una resa ai bordi eccellente, ma si fa forte di un’ottima costruzione meccanica e un pregiato trattamento anti-riflesso. La trasmissione luminosa è molto alta, dichiarata nell’88%. Se calcolate che binocoli con il 90- 91% di trasmissione totale, possono costare anche 1700 euro, comprenderete che si tratta, senz’altro di un ottimo prodotto per l’osservatore crepuscolare.

Fabio Scabini e...qualche Meopta

Fabio Scabini e…qualche Meopta

Meopta Meostar 15×56 HD: ho già pubblicato la recensione lo scorso anno ma è sempre un piacere osservarci. E’ leggero, si brandeggia abbastanza bene anche a mano libera, anche se- ovviamente – da il meglio di sé, nella osservazione su cavalletto. E’ ottimo per ciò che concerne il contenimento dell’aberrazione cromatica, in tale frangente lo giudico superiore ad altri binocoli dello stesso formato (Zeiss 15×56, Swarovski 15×56, etc., etc.) che magari avranno altre doti ma che non mostrano con estrema precisione le sagome dei volatili in controluce come fa questo gioiello della repubblica ceca.

Montatura a parallelogramma Orion: non male, veramente non male, ovviamente in proporzione al prezzo di acquisto. Ne parlerò approfonditamente in una recensione specifica. Regge bene i binocoli sino a 80 mm (quelli leggeri, non di certo un Aspectem.)

La montatura a parallelogramma Orion e il Fujinon 16×70

Vortex Raxor UHD 8×42: una vera sorpresa, contrastato, nitidissimo, ben costruita, regge quasi alla perfezione sino al bordo del campo. Ho chiesto un esemplare a Romagnoni di RPOptix e ne parlerò a Ottobre in una recensione approfondita.

Takahashi FC 76: un gioiellino, ebbi modo di provarlo, qualche settimana fa, in quel di Monfestino, in occasione delle osservazioni planetarie con il “VERNE da 23 cm F/15” di Francesco Toni. L’esemplare è stato portato, da Bologna, dall’astrofilo Damiano Soffiatti che si è divertito a compararlo a un esemplare in ottimo stato di Pentax EDHF II e ai vari spotting scope presenti. Sarebbe da provare nell’uso astronomico, spero che SkyPoint m’invii un esemplare entro la fine dell’anno.

Damiano Soffiatti e Federico Caro sullo sfondo, durante la sfida Pentax - Takahashi

Damiano Soffiatti e Federico Caro sullo sfondo, durante la sfida Pentax – Takahashi

Ennesima sfida Kowa Highlander, Docter Aspectem: non ne verrò/verremo mai a capo, in certe circostanze si apprezza il Docter, in altre il Kowa, in linea di massima il Kowa è più universale, nell’uso diurno grazie alla possibilità di avvalersi di tre coppie di oculari 21x, 32x e 50X. E’ anche leggermente più neutro, il contrasto è simile. Il Docter ha un contrasto molto alto e la sua tonalità calda è perfetta in caso di foschia, impareggiabili le visioni date dagli oculari che forniscono 40X e 84° di campo.

Kowa Higlander Prominar è sempre piacere osservare con questo binocolo alla fluorite…

Oculari Nikon NAV SW: hanno ormai dieci anni (furono presentati nel 2009 per celebrare l’Anno Internazionale dell’Astronomia) sono ben costruiti, impermeabili e con campi apparenti compresi tra 68° e 74°. Forniscono un contrasto sicuramente alto e mi sembrano eccellenti per l’utilizzo con i binocoli giganti. Per certi versi li ho preferiti ai Pentax XW. Dato che mhzoutdoor è diventato rivenditore di questi accessori, spero di poterne provare “una manciata” il più presto possibile.

Fujinon 16×28: anche in questo caso, accennerò brevemente le sue prestazioni, giacché lo sto provando tra monti e capanni proprio in questo giorni. In sintesi non è l’ottica migliore che io abbia mai provato, ma la nuova stabilizzazione è in grado di gestire molto bene, anche questi ingrandimenti. Pubblicherò la sua recensione prima della fine della prossima settimana.

Il Docter UWA 12.5mm montato sull'eccellente Takahashi Fc 76

Il Docter UWA 12.5mm montato sull’eccellente Takahashi Fc 76

Oculare Docter UWA 12.5 mm: è un coltellino svizzero, lo sto usando da mesi e mesi e veste per tutte le serate: stupendo per le osservazioni del cielo profondo, fornisce una eccellente resa ai bordi e una trasmissione luminosa incredibile. Seppure possieda uno schema ottico complesso stupisce anche nelle osservazioni in alta risoluzione di luna e pianeti, dove si avvicina per nitidezza e contrasto, ai migliori oculari ortoscopici! Provare per credere. Il perché sia cosi’ performante, dato il suo complesso schema ottico, rimane un mistero, ogni volta in cui lo tiro fuori dalla valigetta degli oculari è come se ci avessero già osservato dato che ormai è preceduto da mirabolanti storie sulle prestazioni che sa fornire.Peccato costi tantissimo, come un telescopio. A breve una recensione approfondita per cio’ che concerne l’osservazione lunare.

La mia esperienza con le riviste, gioie e dolori…

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Nella pagina denominata “riviste” potrete trovare qualche informazione riguardo i  periodici con cui collaboro attualmente.
Ho deciso di scrivere questo breve editoriale, perché qualche giovane appassionato mi ha domandato se valga ancora la pena investire tempo ( e in certi casi denaro) per collaborare con il cartaceo. 
La mia risposta, in sintesi, è: dipende.

Come ogni relazione interpersonale esistono sempre dei compromessi, scrivere per una rivista è un po’ come sposarsi, dopo la prima fase di innamoramento, si potrà rafforzare il vincolo concependo dei figli, in alcuni casi, purtroppo, si finirà per divorziare più’ o meno in maniera consensuale, anche se spesso rimarranno pessimi ricordi o rancore. 


Attualmente collaboro con grande profitto con l’ editore “Editoriale C&C “,  che gestisce varie riviste nel settore del turismo, della caccia e dei motori.

Mi sono state assegnate delle rubriche stimolanti e svolgo molto volentieri questa nuova avventura, fornendo mensilmente testi e immagini. C’e’ una buona comunicazione tra i capi redattori Gianluca Salcioli e Matteo Brogi e il sottoscritto: sono molto professionali, precisi e cordiali.
L’editore è molto attivo e attento alle esigenze dei lettori ma anche a quelle dei propri autori, infatti, paga i propri collaboratori. 

Questa asserzione parra’ assurda ai non addetti al settore, ma ci sono anche degli editori scaltri che non pagano, dei veri furboni millantatori e disonesti che accampano scuse per non ricompensare il lavoro altrui.

Forse ritengono che scrivere testi, compiere ricerche, uscire per sessioni fotografiche, sia cosi’ appagante da non dover essere ricompensato, in realtà, sono tutte ore perse nei confronti della propria famiglia e- nel mio caso- nella gestione di Binomania.

Detto questi, cari ragazzi che mi avete scritto, cosa suggerirvi? Purtroppo anche per me non è sempre stato tutto “rose e fiori” e ancora adesso devo percepire varie centinaia di euro da siffatti personaggi che mai ripagheranno l’enorme mole di lavoro proferita per produrre contenuti.

Non scendete mai a compromessi, se il vostro lavoro è valido, frutto anche di anni di passione o di studio, non svendetevi, non accettate scarsi pagamenti o solo un “grazie”. meglio allora sfruttare le vostre competenze sul web, creandovi un vostro spazio personale.

Se, invece, ambite alla pubblicazione di un vostro articolo su una rivista cartacea, badate sempre a come si relazioneranno con voi, sin dall’inizio

Un editore serio, vi darà delle scadenze, ma anche un compenso per pagina, vi suggerirà come inquadrare fiscalmente le collaborazioni e vi farà immediatamente entrare in contatto con il redattore capo e il grafico.

Un editore serio vi invierà gratuitamente la rivista, oppure vi aprirà sempre gratuitamente un abbonamento on-line.

Un editore serio non vi farà, quindi pagare, come è successo a me- durante una fiera, una rivista dove avevo collaborato, scrivendo molte pagine.

Un editore serio non continuerà a procrastinare i pagamenti accampando scuse.

Un editore serio non vi parlera’ della Grande Recessione Editoriale, asserendo che anche lui soffre come voi, che anche lui non guadagna un euro a fine mese, ma che… si devono fare sacrifici e lavorare gratis.

Potrei continuare all’infinito.

Evitate, quindi, come la peste, situazioni, che si prospettano incerte e fumose sin dall’inizio, insomma, meglio arrossire oggi che impallidire domani.

Detto questo: comprereste ancora una rivista, sapendo che non paga i propri collaboratori? Beh,io no, ed ho già iniziato a farlo da molti mesi.

 

Etologia: lo studio del comportamento animale di Ettore Ruberti

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Durante il mese di Agosto ho avuto il piacere di leggere il libro “Etologia: lo studio del comportamento animale” del professor Ettore Ruberti. 

Il testo è propedeutico per chiunque voglia ottenere un primo orientamento nei confronti dello studio dell’etologia, ma lo consiglio anche ai meri appassionati di Madre Natura.
Lo stile di scrittura è molto fluido, chiaro e preciso, segno di estrema competenza nel settore.

In circa settanta pagine sono esposti sinteticamente ma con evidente maestria   vari argomenti riguardanti questa moderna e affascinante disciplina scientifica.

Ho apprezzato particolarmente i capitoli riguardanti i metodi  di lavoro, comprendendo,  ad esempio l’importanza del metodo comparativo,  l’elaborazione dei risultati e  le sequenze comportamentali. 

Da evidenziare la piacevolezza dei capitoli riguardanti il comportamento riproduttivo e quello di lotta.

 La bibliografia non è molto ampia, ma molto selettiva e gli argomenti trattati sono di altissima qualità.

 

Abstract

Nell’osservazione degli animali nell’ambiente naturale si comincia con l’imparare a riconoscere le specie, poi a valutare i comportamenti piu’ tipici, cercando di riuscire a decifrarne le motivazioni ma ci si accorge ben presto che i moduli comportamentali variano non solo da specie a specie ma anche nell’ambito della stessa specie secondo periodi dell’anno, dell’età, e del sesso del soggetto e in base ad altri parametri, non sempre di facile interpretazione. Allo scopo di fornire un primo orientamento a quanti desiderino approfondire le loro conoscenze in materia, abbiamo deciso di guidare lo studioso che voglia intraprendere lo studio dell’etologia.

Acquista Etologia, lo studio del comportamento animale

 

 

L’autore

Ettore Ruberti è Ricercatore dell’ENEA, Dipartimento FSN-FISS-SNI, I suoi campi di ricerca sono l’evoluzione biologica e l’entomologia applicata. Dal ’91 si occupa anche di idrogeno come vettore energetico e di fenomeni nucleari collettivi nella materia condensata. Rappresenta l’ENEA al Forum Italiano dell’Idrogeno ed è coautore del libro bianco sull’idrogeno “Linee guida per la definizione di un piano strategico per lo sviluppo del vettore energetico idrogeno”.
Dal ’97 Professore a contratto di Biologia generale e molecolare all’Università Ambrosiana. Dal 25 settembre 2012 con qualifica accademica di Licentia Docenti ad Honorem per merito di chiara fama nella disciplina. È Direttore del Dipartimento di Biologia ed Ecologia di UNISRITA. Ha sviluppato una nuova ipotesi sul ruolo svolto da un debole campo elettromagnetico in argille di origine magmatiche (le montmorilloniti) nella formazione delle prime macromolecole biologiche, ipotesi che sta sottoponendo a verifica sperimentale. Ha sviluppato, in collaborazione con il Rettore dell’Università Ambrosiana, un progetto di ricerca, volto l’interruzione del ciclo del Plasmodium della Malaria nella Zanzara Anopheles, attualmente in fase di realizzazione attraverso una collaborazione ENEA/Università Ambrosiana.

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